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Genitori-figli. Come fare della Didattica a distanza una risorsa

Ad un anno dall’inizio di questo turbolento momento storico e con tre vaccini all’attivo, i ritardi negli approvvigionamenti delle dosi e la mancanza di un piano organico di vaccinazione, perpetuano lo stato di incertezza già diffuso e allontanano qualsiasi prospettiva di normalità. Tra i soggetti più fragili spiccano ancora una volta i ragazzi, alle prese con lo stravolgimento scolastico della Dad che spesso mal si coniuga con le loro esigenze e tempi di adattamento e rischia di perderli per la strada. Cosa sta accadendo? Come possono agire i genitori? Abbiamo incontrato la dott.ssa Nicoletta Brisacani, psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale, attiva altresì presso le istituzioni scolastiche per offrire assistenza psicologica, secondo quanto previsto dal protocollo d’intesa MIUR- CNOP.

Si è parlato di "generazione Covid" per riferire ai ragazzi che stanno vivendo i loro anni verdi, in questo così complesso periodo di pandemia. È d’accordo con questa espressione? Qual è il profilo di questi soggetti?

"Assolutamente sì, la pandemia sta generando un aumento dello stress su larga parte delle persone esposte e ancor più tra i ragazzi. Dalle ultime ricerche, dalla pratica clinica, ma anche dagli ultimi fatti di cronaca, si evidenzia come questi ultimi stiano sviluppando una serie di problematiche psicologiche importanti, incidendo notevolmente sulla loro salute mentale. Tra i giovani, negli ultimi mesi, sono aumentate le problematiche relative ai tentativi di suicidio o atti di autolesionismo, ad esempio i tagli sul corpo, ma anche irritabilità che in alcuni casi è sfociata in aggressività verso i propri genitori; vi è un aumento dei disturbi alimentari e in larga abbondanza problemi legati al sonno, ansia e fobie"

Che tipo di ripercussioni sta avendo sui ragazzini la mancanza di continuità nella didattica in presenza?

"L’alternarsi tra DAD (didattica a distanza) e didattica in presenza sta comportando un impatto significativo sulla vita di bambini e ragazzi. A livello di apprendimenti, sta generando sempre più un divario tra i cosiddetti “bravi” e i “meno bravi”. Le ultime ricerche parlano di “vuoti di apprendimento”, che potrebbero produrre, di conseguenza, una maggiore difficoltà ad apprendere nei prossimi anni. Gli studenti apprendono meno in DAD e, come era lecito aspettarsi, le carenze maggiori si registrano in studenti dal background familiare più svantaggiato. Questo effetto peggiorativo dell’apprendimento è, spesso, determinato, da una tecnologia, in casa, carente e altalenante che non giova agli apprendimenti e da genitori meno “competenti” per essere da supporto ai loro figli"

Per seguire le lezioni in dad si sta esponendo i bambini ad un uso sempre più massiccio e precoce della tecnologia. Come operare da genitore, per vigilare su un corretto e ponderato utilizzo dello strumento della rete?

"Ormai è quasi un anno che si sta esponendo i bambini, precocemente, ad un uso prolungato della tecnologia. Sicuramente, al momento, la DAD rappresenta una risorsa per la formazione degli studenti, ma non si escludono i rischi. In questo periodo abbiamo sottoposto i bambini ad un largo uso della messaggistica istantanea, videochiamate, oltre che per la DAD, anche per rafforzare le amicizie esistenti, che in altra maniera non sarebbe possibile coltivare, creandosi così uno spazio privato in cui costruire il proprio mondo al riparo dai genitori. Non dimentichiamoci della celata pericolosità di tali sistemi, determinati da comportamenti poco corretti, come il cyberbullismo o le molestie che richiedono necessariamente una vigilanza da parte dei genitori. Pertanto, gli stessi, prima di tutto, devono essere consapevoli di regole e caratteristiche della rete e in secondo luogo, creare un’alleanza con il proprio figlio/a, affinché, insieme, si possano valutare i rischi e i pericoli connessi all’uso quotidiano di queste piattaforme e non ultimo, spiegar loro che il web e le chat sono degli strumenti e come tali non devono essere sostituiti o scambiati per vita reale"

È stata rilevata una preoccupante tendenza all'abbandono scolastico o in casi “meno estremi”, una scarsa partecipazione alle attività scolastiche e applicazione allo studio. Come possono agire i genitori in questi casi?

"Seguire le lezioni da uno schermo e, soprattutto per i più grandi, non controllati dai genitori, comporta due importanti conseguenze: maggiori assenze e possibilità di sfuggire ai propri obblighi scolastici. Difatti il fenomeno dell’abbandono scolastico è molto preoccupante, soprattutto perché è presente ancor più precocemente, già dalla Scuola Secondaria di 1° grado, scuola media per intenderci. In tal senso il consiglio che mi sento di dare è soprattutto quello di aiutare i propri figli ad affrontare la DAD, ricordando loro che quest’ultima è una didattica formale, perciò devono prepararsi come se dovessero andare a scuola: svegliarsi in tempo per le lezioni, togliere il pigiama e sintonizzarsi con la classe. Un altro elemento importante, e non per ultimo, è avere un luogo stabile in cui seguire le lezioni a distanza ed una strumentazione adeguata. La scuola e i bonus permettono di attrezzarsi al meglio e ritengo fondamentale farne richiesta per chi ne è ancora sprovvisto"

L'impossibilità di fare progetti a lungo termine, l'incertezza fedele compagna delle nostre giornate, mettono a nudo le nostre fragilità. Tra le tante, la paura del futuro. Come combatterla?

"La pandemia sembra aver interrotto il “senso del domani”, della programmazione e progettualità futura, concetti molto importanti in generale per tutti, nonché per i più giovani e che, normalmente, li conducono a guardare al di fuori con entusiasmo e curiosità. Elementi determinanti per la crescita, ma che al momento sembrano negati. È davvero frustrante programmare con la paura del futuro, percepito come incerto, ignoto. Ritengo, quindi, fondamentale il ruolo degli insegnanti, genitori, educatori, adulti di riferimento per combatterla e per restituire ai ragazzi il senso del domani e il coraggio di guardare al futuro senza paura, accompagnandoli e guidandoli verso scelte che permettano loro di esprimersi con libertà; inoltre, è essenziale spiegar loro che gli imprevisti, le difficoltà fanno parte, in generale della vita, e che sono degli ostacoli da affrontare e superare, senza perdere di vista l’obiettivo finale, il proprio futuro".

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